Dopo aver conseguito la maturità tecnicoindustriale, ricordandosi delle sue origini contadine, Claudio Porrini ha cambiato completamente indirizzo di studio iscrivendosi, verso la metà degli anni ’70, alla Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna. Con il Prof. Giorgio Celli svolse la tesi sull’impiego dell’ape come bioindicatore dello stato di salute dell’ambiente per la presenza dei pesticidi e, in seguito, di altri contaminanti come i metalli pesanti e i radionuclidi. Ha continuato ad approfondire con Celli questi ambiti di ricerca anche dopo essere entrato di ruolo all’Istituto di Entomologia nel 1987. Le vicissitudini della vita, le esperienze della ricerca e le molte persone conosciute in realtà diverse, sono state un’appassionante percorso emozionale che lo hanno allontanato spesso dai richiami della ragione e, in toto, della carriera accademica che tra l’altro, per carattere e inadeguatezza, non avrebbe mai potuto intraprendere.